Gennaio
Il lavoro dell'apicoltore si limita, generalmente, alle operazioni esterne degli alveari.
All'interno di essi, intanto, le api iniziano
moderatamente la deposizione delle covate, a secondo del decorso della stagione
o del polline che potranno raccogliere.
L'apicoltore deve sgombrare le entrate degli alveari da ostruzioni varie che si sono accumulate nei mesi precedenti in particolare dalle api morte).
In una bella giornata (la temperatura deve essere comunque superiore a 10 C), verso la fine del mese ed in caso di necessità, si potrà aprire qualche alveare e controllare la quantità delle api presenti. Se necessario, si potranno inserire, un telaio colmo di api prelevato da un altro alveare che ne ha in abbondanza. Se occorre si procede con la nutrizione fornendo il candito, utile per rimpiazzare le scorte ormai esaurite (nutrizione di supporto).
L'apicoltore deve sgombrare le entrate degli alveari da ostruzioni varie che si sono accumulate nei mesi precedenti in particolare dalle api morte).
In una bella giornata (la temperatura deve essere comunque superiore a 10 C), verso la fine del mese ed in caso di necessità, si potrà aprire qualche alveare e controllare la quantità delle api presenti. Se necessario, si potranno inserire, un telaio colmo di api prelevato da un altro alveare che ne ha in abbondanza. Se occorre si procede con la nutrizione fornendo il candito, utile per rimpiazzare le scorte ormai esaurite (nutrizione di supporto).
Il mese di gennaio richiede pochissima
attività in apiario, quindi si provveda a revisionare le arnie vuote giacenti
in magazzino, si procurino fogli cerei, telaini, filo, ecc… Iniziamo ad armare
i telaini e ad applicare i fogli cerei sia per il melario che per il nido.
Fiorisce il nespolo.
Febbraio
Più numerose sono le giornate di sole,
durante le quali le api volano, si sbizzarriscono, si allenano con larghi voli
nel cielo intorno all'apiario, o si avventurano in cerca di polline e di acqua
per la prima covata che all'interno dell'alveare comincia a svilupparsi.
L'apicoltore si rallegra di questa attività
che rinnova ogni colonia, ma nel suo intimo, indotto dall'esperienza, teme per
il loro sviluppo troppo precoce.
Bisogna dominare lo sviluppo della colonia,
accelerandolo o rallentandolo a nostro piacere, in relazione al fine che si
deve ottenere:
- avere colonie forti per il periodo del primo raccolto
- avere colonie ridotte nei periodi di inattività.
L'apicoltore che in questo periodo nutre
l'alveare senza criterio, o in modo esagerato, è come colui che spinge una
macchina a tutta velocità, non solo nei momenti di urgenza, ma anche quando
potrebbe farne a meno.
La regina non è una fonte inesauribile di
uova; ha bisogno, come tutti gli esseri viventi di periodi di attività e di
riposo.
Il periodo dell'inizio della nutrizione
stimolante dipende dalla zona nella quale ci si trova ed in particolare dall'epoca
delle fioriture.
Dopo questa nutrizione, seguire attentamente
il comportamento della regina, l'evolversi della famiglia.
Nei pressi dell'apiario è buona norma
collocare un abbeveratoio contenente un cucchiaio di sale da cucina sciolto in
5 litri di acqua. Questo perché le api non si allontanino troppo dall'apiario
in cerca di sostanze minerali e rischiando così di non rientrare a causa del
freddo.
Fiorisce il mandorlo, il rosmarino, il tarassaco, la rapa, i cavoli e la colza.
Marzo
Frenetica è l'attività delle api in questo
mese.
L'apicoltore presti molta attenzione alle
famiglie mediante brevi visite, almeno ogni 10 giorni, per controllare se la
regina fosse morta (mancherebbe la covata). In tal caso riunire la famiglia ad
un'altra più debole con il metodo del giornale.
Con un po' di pratica s'impara a conoscere le
famiglie orfane battendo dei colpetti sulle pareti dell'arnia. Le famiglie
"normali" e con regina rispondono con un ronzio che dura poco e di
tono basso e breve. Le famiglie orfane invece, fanno un ronzio vario,
lamentevole e prolungato.
Se in questo mese è tornato il freddo
regolare la porticina d'ingresso per proteggere la covata dagli spifferi.
Aprile
Adesso il consumo di miele nell'alveare è
fortissimo; se a causa della stagione avversa non avviene importazione di
nettare c'è il rischio che la famiglia muoia di fame.
Le api esistenti sono nate quasi tutte
all'inizio del mese, ma andranno a bottinare solo nella seconda quindicina.
Fare molta attenzione !
Se necessario nutrire con soluzione
zuccherina se non avete telaini di miele di scorta da mettere nell'alveare.
In questo mese inizia la sciamatura naturale,
un bravo apicoltore deve, finché è possibile, evitare che ciò si verifichi
regolando la forza della famiglia sostituendo alcuni telaini di covata con
altrettanti nuovi forniti di foglio cereo.
In questo modo si possono formare sciami
artificiali o rinforzare alveari deboli. E' il mese per mettere i melari.
Il nido deve essere interamente popolato di
api ed i telaini pieni di covata e di miele.
Se capita una giornata di maltempo si può
cogliere l'occasione per liberare l'apiario dalle erbe infestanti con il
decespugliatore o la falce.
Fiorisce l'albicocco, il pesco, il susino, il
ciliegio, il melo, il pero, il salice, la borragine, il cisto, I'erica, la
rapa, la colza, la rucola.
Maggio
Mese di raccolto dappertutto!
Fare attenzione al melario, prima che sia
completamente pieno aggiungetene uno nuovo subito sopra il nido, cioé sotto
quello messo per primo.
Appena opercolato smielate l'ottima acacia affinché non vi si aggiunga nettare di altri fiori.
I telaini non opercolati non vanno smielati,
ma riuniti in uno o più melari e dati ancora in custodia a una o più famiglie
forti, saranno smielati dopo l'opercolatura.
Controllare gli sciami e sostituire le regine
vecchie o difettose. Nutrire con sciroppo se il tempo decorre cattivo.
Fiorisce l'acacia, il tamerice, il pitosporo,
il cisto, il tarassaco, la lupinella, il timo, la facelia.
Giugno
Sorvegliare i melari, e mettere il secondo
dove necessita.
Fare attenzione che ci sia sempre posto
affinché la regina possa deporre nel nido, altrimenti sale a farlo nel melario.
Usare, se dovesse accadere quanto detto
sopra, l'escludi regina.
Il melario non sia mai stracolmo!
In tal caso aggiungerne subito un altro.
Uno sciame in questo periodo sarebbe una
grave perdita di raccolto.
Smielare tutto il miele opercolato, questo è
quello della primavera, il migliore!
E' comunque opportuno controllare l'umidità
del miele con un rifrattometro oppure rivolgendosi all'associazione.
Prepararsi per il raccolto del millefiori e
del castagno.
Lasciate aperto sul coperchio il foro del
nutritore dal quale uscirà il calore.
Fiorisce l'eucalipto, l'acacia, il castagno,
il timo, i trifogli, la veccia, la lupinella, la galega, il rovo, la salvia, la
lavanda, l'ippocastano, la facelia.
Luglio
Fa caldo. Proteggere gli alveari con fronde o simili, oppure con una cassetta da frutta messa capovolta sul tettino.
Si raccoglie ottimo miele di castagno e di
melata.
E' il momento per fare anche sciami
artificiali.
Fare attenzione al saccheggio.
Fiorisce il meliloto, la medica, laveccia, i trifogli, il castagno, il tiglio, il rovo, la lavanda, il girasole, la galega, la facelia.
Agosto
Fare attenzione al saccheggio.
Gli alveari deboli vanno rinforzati e
guardati spesso perché possono essere attaccati dalla tarma e distrutti in
pochi giorni.
Nella seconda quindicina del mese smielare.
Fare attenzione che, tolto il melario, le api
non intasino il nido con la melata.
Può essere opportuno togliere un telaio di
miele opercolato (sarà prezioso nella primavera successiva) e inserire un
foglio cereo controllando che venga costruito.
Le api tendono a diminuire di numero perché
la regina ha una fase di riposo nella deposizione.
La varroa è al massimo sviluppo numerico.
E' il momento giusto per trattare le famiglie
con prodotti acaricidi consentiti dalle leggi sanitarie, fruendo della
consulenza, se necessaria, dei veterinari della A.S.L. o dell'esperto apistico
delle associazioni degli apicoltori.
Fiorisce il brugo, il girasole, il lamio, il
ginestrino, la medica, il meliloto, il mirto, la santoreggia.
Settembre
Si ripongono in magazzino melari, telaini, e l'altro materiale, dopo averli ben puliti.
Si provvede con anidride solforosa a
prevenire lo sviluppo della tarma della cera.
Fate in modo che sia impedito l'accesso ai
telaini da parte dei topi.
In questo mese le api fanno provviste per
l'inverno.
L'attività è sempre intensa e si presentano
ancora buone giornate.
Accertarsi che ci sia una buona scorta di
polline.
Fiorisce il brugo, I'edera, I'inula, il
lamio, il girasole, la medica, il trifoglio bianco e violetto.
Ottobre
Ridurre le dimensioni della porticina per impedire l'ingresso ai topi e per proteggere l'alveare dai primi freddi.
Fare delle visite di controllo, stimare la
scorta di miele e polline.
Particolare attenzione alla salute delle api.
Fiorisce il brugo, l'edera, il rosmarino e alcune crucifere. Possono essere ancora in fiore alcune leguminose.
Novembre
Visitare di tanto in tanto l'apiario per accertarsi che tutto sia in regola. Fare in modo che il vento non ribalti i tettini.
Dicembre
Sistemare l'attrezzatura in magazzino per l'anno successivo.
Comprare o prenotare le arnie da montare.
Effettuare eventuali nutrizioni di soccorso
con il candito.
Fiorisce il corbezzolo.